"Da qualche tempo distinguo il termine industrial design dalla parola design,che in inglese significa progettare. Si potrebbe progettare anche un assalto al teatro di Mosca; invece c'è un disegno particolare, specifico, che è quello che si fa per l'industria, per la produzione, per i mercati: questo è disegno industriale." Ettore Sottsass

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martedì 14 dicembre 2010

La casa nella casa - Abitacolo di Bruno Munari






E’ un abitacolo, appunto, costituito da un telaio in acciaio elettrosaldato, corredato da un letto e accessori vari in materiali diversi. E’ un posto dei giochi, del sonno, di studio e di svago, un ‘hortus conclusus’ infantile, trasformabile a piacere […] E poiché è una struttura, è pure facilmente smontabile, pronta ad assumere una nuova veste, correndo dietro alla fantasia…
E’ una struttura ridotta all’essenziale, uno spazio delimitato e allo stesso tempo aperto… E’ un modulo abitativo, un
habitat, contiene tutti gli oggetti personali… Uno spazio nascosto in cui la presenza del bambino rende superflui i mobili, su cui la polvere non sa dove posarsi. E’ il minimo ma da il massimo. Numerato ma illimitato. L’habitat diventa l’ambiente adattabile alla personalità dell’abitante. Pesa 51 chili e può portare anche venti persone.

Bruno Munari presentava così il suo “Abitacolo” nel lontano 1971. Realizzato con l’idea di disegnare un nuovo spazio per i ragazzi, prodotto da Robots, raggiunse l’intento di permettere ai più giovani di lasciare tutto in uno stato di ‘ordinato disordine’ per sentirsi protetti dai giochi, dai libri, dagli oggetti familiari durante il sonno.

Fonti:
http://www.munart.org/
http://www.designerblog.it/post/8301/torna-l-abitacolo-di-munari
http://www.designcan.it/prodotto/1293/ABITACOLO_Letto_per_ragazzi

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